Il codice penale prevede e sanziona il reato di peculato in capo al pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria. Ha chiarito la Suprema Corte, che anche il medico convenzionato, pur non potendosi qualificare dipendente pubblico, riveste la qualità di pubblico ufficiale per la parte della sua attività inerente al versamento delle somme che, in base alle norme vigenti in materia di attività intramoenia, sono dovute all’azienda sanitaria; sicché bene è configurabile il reato di peculato nella ipotesi in cui tale soggetto si appropri di porzioni di somme ricevute dai pazienti. (Avv. Ennio Grassini – www.dirittosanitario.net).

Print Friendly

Tags:

Lascia un commento