Il premier Matteo Renzi sulle borse di studio agli ex specializzandi 78-2006, rispondendo all’interrogazione del M5S sulle spese lievitate di Palazzo Chigi, ha spiegato che l’aumento da 15 a 60 milioni è legato al pagamento dei contenziosi legati appunto alle borse di studio ai medici specialisti. Secondo Renzi l’incidenza delle esecuzioni delle pronunce giurisdizionali sarebbe stata quindi di 48 milioni: di gran lunga, dunque, la prima voce di spesa per Palazzo Chigi.
Si tratta però di una cifra da rivedere al rialzo. Spiega infatti, Consulcesi che «dal 2013 ad oggi, solo noi, abbiamo ottenuto vittorie per migliaia di medici per un valore superiore agli oltre 217 milioni di euro. A questa cifra va aggiunta quella ottenuta da altre associazioni e studi legali. Dunque, l’esborso per le casse pubbliche è decisamente superiore a quello di cui ha parlato il presidente del Consiglio». È quindi sempre più urgente la necessità di intervenire per risolvere il problema ora che anche Palazzo Chigi riconosce le numerose vittorie nei tribunali di tutta Italia per gli ex specializzandi e i relativi pagamenti sempre più numerosi.

Matteo Renzi ed il ministro all’Economia Pier Carlo Padoan stanno dando la caccia agli sprechi, soprattutto quelli legati ai tanti contenziosi persi dalla pubblica amministrazione: proprio sul fronte degli ex specializzandi lo Stato rischia di pagare 4 miliardi. La giurisprudenza è totalmente favorevole ai ricorrenti: i Tribunali di tutta Italia hanno – ad oggi – riconosciuto oltre 402 milioni solo ai medici tutelati da Consulcesi. Un diritto, dunque, ormai certo dopo gli anni della scuola di specializzazione senza le tutele e gli onorari disposti dall’Ue ed assicurati a tutti i medici europei ad eccezione di quelli italiani.

«Il vero spreco – afferma il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella – è non chiudere l’accordo transattivo già pronto in Parlamento e condiviso in modo assolutamente trasversale. Si risparmierebbero subito almeno 2 miliardi e verrebbero immediatamente riconosciuti i diritti dei camici bianchi». L’accordo sarebbe valido solo per chi avrà presentato ricorso prima della trasformazione in legge. «A tal proposito – conclude Tortorella – è in partenza la nostra nuova azione collettiva, che ha già trovato l’adesione in convenzione dei principali OMCeO, Enti, Società Scientifiche e Sindacati medici.

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