Secondo la Cassazione l’anestesista non può ritenersi responsabile di errori post-operatori. Ne parla Sanità del Sole 24 Ore.
«Per la Suprema Corte – spiega Sanità – la decisione di secondo grado (confermativa di quella del tribunale) aveva reso cattiva applicazione dei princìpi fondamentali che presiedono la responsabilità di équipe, quando l’addebito venga elevato nei confronti di un sanitario che, come l’anestesista, svolge un ruolo peculiare prima e durante lo svolgimento dell’intervento chirurgico, ma non è immediatamente coinvolto nel decorso post-operatorio se non ne è espressamente richiesto l’intervento o se tale intervento non è imposto da particolari condizioni del paziente».
«Ricordano i giudici di legittimità – continua Sanità – che, in materia di responsabilità colposa, vale il principio di affidamento, che è coerente applicazione del principio di personalità della responsabilità penale, in forza del quale ciascuno risponde delle conseguenze della propria condotta, commissiva od omissiva, e nell’ambito delle proprie conoscenze e specializzazioni, mentre non risponde, invece, dell’eventuale violazione delle regole cautelari da parte di terzi».

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