Un trapianto renale ben riuscito porta al ripristino della funzionalità renale, ma alcuni disordini metabolici dell’insufficienza renale cronica potrebbero persistere, e potrebbero anche svilupparsi nuove anomalie metaboliche. Inoltre, l’influenza dei farmaci immunosoppressivi potrebbe aggravare il decorso di diabete, ipertensione e dislipidemie.
La gestione nutrizionale del trapianto renale si suddivide in periodo pre-trapianto, intervento chirurgico e periodo post-trapianto precoce e tardivo. I pazienti in dialisi prima del trapianto possono sviluppare forme di malnutrizione proteico-energetiche e un bilancio negativo dell’azoto, con perdita di massa magra e depositi di grasso. La gestione nutrizionale nel primo periodo post-trapianto con rene trapiantato funzionante necessita di un controllo dell’equilibrio di fluidi ed elettroliti con un apporto proteico di 1,2/kg BW/die e 30-35 kcal/kg BW/die. In caso di trapianto non funzionante, il trattamento dialitico prosegue e la dose terapeutica dei farmaci immunosoppressivi deve essere ridotta. L’obiettivo principale nel tardo periodo post-trapianto è il mantenimento di uno status nutrizionale ottimale: la nutrizione è importante nella gestione di obesità, insulinoresistenza, diabete, iperlipidemie e ipertensione. Le altre situazioni patologiche post-trapianto, nelle quali la dieta o l’integrazione alimentare possono essere di beneficio, includono ipomagnesemia, ipofosfatemia, iperuricemia, iperkaliemia, iperomocistinemia, insufficienza cronica del rene trapiantato, anemia renale e patologie ossee.
J Ren Nutr 2009; 19: 95-100 – Fonte: Nutrizione33